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76° anniversario della battaglia di Monte Cassino – messaggio di Francesco Ambrico

Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di Francesco Ambrico di Matera, figlio di Mario Ambrico (scomparso nel 2018), entrambi da anni impegnati a rendere vive la memoria dei soldati polacchi i quali “per la nostra e la vostra libertà diedero l’anima a Dio, i corpi alla terra d’Italia, alla Polonia i cuori”. 

Francesco Ambrico

In questo periodo di fragilità e di incertezza, segnato da divieti e regole che il COVID- 19 ha imposto al mondo intero, ci accingiamo a commemorare, in una forma inusuale, il 76° anniversario della conquista di Montecassino da parte dei soldati del II Corpo di Armata polacco guidati del generale Wladyslaw Anders, in cui, proprio in questi giorni, ricorre il 50° anniversario della scomparsa.
Da diversi anni, impegni permettendo, è mia abitudine recarmi il 18 maggio al Sacrario militare polacco di Montecassino per partecipare alla cerimonia religiosa commemorativa dedicata ai Caduti del II Corpo. Un gesto per onorare il sacrificio di migliaia di soldati polacchi che hanno sofferto e combattuto per la libertà del nostro Paese.
Purtroppo quest’anno la pandemia ha reso impossibile celebrare in maniera collettiva questa annuale ricorrenza, un vero peccato. Ogni anno era per me una grande gioia incontrare i reduci, coloro i quali hanno fatto la storia e tra loro il caro professore Wojciech Narebski, ex allievo delle scuole Militari polacche di Matera, professore emerito dell’Università Jagellonica di Cracovia, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La loro presenza, purtroppo ogni anno sempre meno numerosa, è sempre stata una grande testimonianza per le nuove generazioni dei valori della patria e del sacrificio per difenderla e onorarla.
Oggi carissimi reduci, in questo giorno particolare il mio pensiero va a voi e ai vostri commilitoni caduti non solo per la vostra ma anche per la nostra libertà.
Grazie ancora per tutto quello che avete fatto per noi. La vostra presenza è sempre viva nei nostri cuori.
Francesco Ambrico

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