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Józef Chełmoński (1849-1914) – maestro del paesaggio polacco

RITRATTO (http://artyzm.com)

Le prime scampagnate primaverili risvegliano sempre dentro di me il ricordo e la nostalgia del paesaggio polacco – spesso grigio e monotono, ma nello stesso tempo suggestivo, affascinante ed indimenticabile… semplicemente incantevole… così come lo fissò nei suoi quadri uno dei più eminenti paesisti polacchi – Józef Chełmoński – nato nel novembre del 1849 e scomparso a Varsavia il 6 aprile del 1914. Senza nessuna particolare occasione, giusto perché, secondo me, ne vale la pena, vorrei ricordare ai nostri lettori di lingua italiana un articolo dedicato a questo “poeta-compositore” della natura, scritto da Alessandro Koltonski e pubblicato cent’anni fa nella celebre rivista italiana di arti e grafica “EMPORIUM” (Agosto 1919, vol. L., nr 296). L’articolo originale in bianco e nero e consultabile sul sito http://www.artivisive.sns.it. Nella mia presentazione, per pura comodità dei lettori, ho inserito, dov’era possibile, le illustrazioni a colori. Buona Lettura!

Agata Rola-Bruni

N.B. “Chełmoński” nell’articolo originale è scritto erroneamente come “Chelmoriski”

EMPORIUM 1919 VOL. L., nr 296. L’AUTUNNO (www.polona.pl)

ARTISTI CONTEMPORANEI: JOZEF CHELMORISKI [JÓZEF CHEŁMOŃSKI]

 

Un profondo dolore risparmiò il destino a Giuseppe Chelmoriski, il più sincero e più grande dei pittori contemporanei polacchi. Morto proprio alla vigilia di questa immensa tragedia umana che fu la guerra mondiale, egli non vide più profondamente affogata nel sangue e nell’orrore la patria crocifissa che fu il maggior suo amore. D’altronde non gli fu data la massima gioia di rivederla liberata dalla schiavitù secolare e risorta alla nuova vita comune dell’umanità intera.

Chelmoriski si spense serenamente nella modesta sua casupola di Kuklowka, presso Grodzisk, nella provincia di Varsavia. I contadini coprirono la sua tomba fresca con delle corone di grano e di fiori campestri. Egli fu dei loro, fu il figlio eletto di questa loro terra grigia e taciturna, il vero pittore nazionale nel senso più nobile e più largo della parola, come Adamo Mickiewicz nella poesia e Federico Chopin nella musica.

LA PARTENZA DEGLI OSPITI (www.artivisive.sns.it)

L’arte di Giuseppe Chelmoriski, sottile ed equilibrata ma nello stesso tempo grandiosa e profonda, rispecchia come nessun’altra l’anima della sua patria che, una volta tanto grande, era allora tanto umiliata.

RITRATTO DI J. CH. (www.polona.pl) CAVALIERE POLACCO (http://www.pinakoteka.zascianek.pl)

Nato nell’anno 1849 a Boczki, un piccolo possedimento nel principato di Lowicz, Chelmoriski dimostrò fin dalla prima sua giovinezza un amore irresistibile per la riproduzione della natura e fu ben presto iniziato dal proprio padre nei primi segreti dell’arte del disegno.

LA PREGHIERA (www.wikipedia.pl)

Nell’anno 1862 lasciò però il paese nativo e giunse, fanciullo ancora, nel centro intellettuale della vita polacca, a Varsavia, dove frequentò quella Scuola di disegno e studiò contemporaneamente la pittura sotto la guida dell’ottimo, seppure un po’ accademico, maestro Alberto Gerson. E’ qui che egli compone anche le sue prime opere: «Il pagamento del salario», «Nella chiesetta rustica» e «La partenza delle cicogne» – primi tocchi deliziosi di un artista ancora incosciente della grande sua missione futura, ma già sicuro nella tecnica e completamente individuale.

Dzięki swojej czujności, nie padła ofiarą handlu ludźmi

Jacek Malczewski – “l’ultimo romantico della pittura polacca”