Era alto 2 metri, pesava 250 kili e nella seconda Guerra Mondiale ha combattuto al fianco dei soldati polacchi a Cassino. Parliamo di Wojtek, orso e soldato del 2 ° Corpo d’Armata Polacco comandato dal generale Anders. Seguì i suoi compagni dall’Iran, attraverso Egitto fino ad arrivare in Italia, e dopo la battaglia di Monte Cassino partecipò alla liberazione di Bologna.
Wojtek è nato nel 1942 sulle montagne della provincia persiana di Hamadan. E’ stato trovato orfano da un ragazzo e ceduto ai polacchi per un paio di confezioni di carne in scatola. L’animale godeva di pessima salute, faticava a ingurgitare il cibo. Dovettero nutrirlo con del latte condensato che beveva da una bottiglia di vodka.
Subito divenne la mascotte della compagnia. Viveva nelle tende coi soldati, marciava e giocava con loro. “Era normale che si improvvisassero degli incontri di wrestling, l’orso contro due o tre soldati. Talvolta li faceva vincere” così lo ricordavano i suoi compagni di battaglia. Bisogna sottolineare che Wojtek era un soldato regolare e riceveva una paga militare per il vitto.
Il Generale Anders trasferì il suo contingente in Palestina e, quando fu addestrato, lo imbarcò alla volta dell’Italia. All’ inizio del 1944 i suoi soldati sbarcarono sul suolo italiano.
In primavera giunsero a Cassino. La quarta offensiva contro il caposaldo tedesco scattò nella notte tra l’11 e 12 maggio coi polacchi in prima linea. Wojtek, che non aveva paura dell’assordante rumore delle esplosioni si rivelò un aiuto insuperabile: portava le casse di munizioni dai camion alle batterie, ognuna con quattro colpi da 23 libbre.
Il 18 maggio i lancieri polacchi issarono le loro insegne su ciò che rimaneva dell’ abbazia Montecassino. Roma fu liberata diciassette giorni più tardi.
Alla fine della guerra, per molti soldati polacchi del 2 ° Corpo d’Armata ritornare nella Polonia in mano ai comunisti significava un suicidio. Perciò i compagni d’armata di Wojtek dovevano farsi una vita all’estero. L’ordo finì in Scozia, dove fu riconosciuto come residente onorario di Edimburgo e fu trasferito nello zoo.
Non si abituò mai alla vita in cattività, si intristì e rado usciva dalla sua tana. Si addormentò per sempre il 15 novembre del 1963. La notizia della sua morte fu riportata da tutti i media britannici.
Danuta Wojtaszczyk – www.naszswiat.it