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‘I Polacchi vi portano la libertà’ – la liberazione di Bologna vista da un quindicenne

Emilio Contini, l’ultimo allievo del grande pittore Giorgio Morandi mostra con orgoglio un manifesto rosa ricevuto da un soldato polacco il 21 aprile 1945, quando la città di Bologna era l’ultimo baluardo bellico in Emilia Romagna.
Facciamo un passo indietro nella storia…

 

Emilio Contini

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Il 21 aprile 1945 alle prime ore del mattino gli Alleati entrarono a Bologna attraverso Porta Mazzini, vennero sostenuti da un gruppo dei patrioti della Maiella e anche dai partigiani della zona. In mezzo alla gente c’era anche un giovanotto, il quindicenne Emilio Contini. All’epoca dei fatti teneva un diario che oggi una preziosa testimonianza per noi. Ecco alcuni fatti della sua cronaca risalenti a quel memorabile giorno di primavera, di 75 anni fa.

“Dopo la mezzanotte grandi schianti mi svegliano, sono ancora mezzo addormentato, ma ciò non mi impedisce di udire le cannonate che si susseguono continue e incessanti…Gli Alleati sono alle porte della città. Esco di casa. Che giornata brutta è oggi: il cielo è tutto coperto da bigie nuvole. I tedeschi, che erano ai posti di blocco alle porte della città, sono sostituiti dai patrioti. In via Falegnami ,in un negozio di barbiere, vedo i due primi soldati alleati; sono polacchi, rinserrati in un cerchio di persone, le salutano cordialmente, sorridono a tutti.”

Ma l’incontro con un soldato polacco che appendeva i manifesti è stato per Emilio importante.
Oggi nel diario leggiamo: “In via Rizzoli, verso via Indipendenza, mi fermo: un militare polacco, sceso da una moto-sidecar, con colla e pennello attacca dei grandi manifesti color rosa.” Tra i due nasce un dialogo perché il soldato parlava in italiano. Emilio essendo orientato nella politica e anche in geografia ha fatto notare che le città polacche, citate sul manifesto sono state annesse all’Unione Sovietica. Dal diario del ragazzo: “Lui allora mi sembra sorpreso, ma lieto che io sapessi come queste città fossero state, invece, occupate dai sovietici dopo il patto Hitler-Stalin.”

Il soldato voleva regalare al suo interlocutore qualcosa. Gli aveva offerto delle sigarette ma egli rifiutò : “Ho 15 anni-dico-e non fumo. Allora cerca qualcosa in tasca. Io lo precedo e gli chiedo che mi dia una copia di quel manifesto, cosa che lui fa subito, contento.”

Intanto in città si respirava un’aria di gioia . Un entusiasmo davvero indescrivibile. I liberatori riserbarono nel cuore un meraviglioso ricordo dell’ospitalità bolognese. Sulla Torre degli Asinelli venne issata la bandiera polacca. E un’altra bandiera bianco-rossa (colori polacchi) fu esposta sul balcone del Palazzo del Podestà. Ovunque si udiva il suono delle campane a festa. Nel diario sta scritto: “Ed ecco che le altre campane gli fanno coro da tutti i quartieri di Bologna…Si starebbe sempre lì, ma bisogna tornare a casa…Si torna a vivere”. Se in passato il giovane Emilio non fosse stato appassionato di geografia (“la geografia è il mio forte” – 21.4.1945), chissà se avrebbe mai ricevuto dal soldato polacco il manifesto rosa, ripiegato con cura, portato a casa, incorniciato e conservato per 75 anni con amore. Oggi un po’ sbiadito.

Plakat, który Emilio Conti otrzymał od polskiego żołnierza

Egli è un segno tangibile che sono stati i polacchi a portare la libertà agli italiani. Emilio Contini superato i suoi 80 anni ha tolto dal cassetto il diario e lo fece pubblicare come “Bologna sperrzone, diario: settembre 1944-maggio 1945”, sperando di aver fatto un utile lavoro per le future generazioni.
Anna Pankowska, Cento (FE), Italia

ITALIANI
I Polacchi vi portano la Libertà
I primi che nel 1939 si opposero alla Tirannia
che sopra ogni cosa amano la Libertà del
l’UOMO e della NAZIONE
che nella lotta per la LIBERTA’ e la GIUSTIZIA
non cesseranno mai
E che a costo di qualunque sacrificio
rigetteranno la schiavitù!
ITALIANI
Combattiamo per la NOSTRA e VOSTRA
LIBERTA’

W L’ITALIA IMMORTALE

DIVISIONE DI FANTERIA “KRESOWA”
DIVISIONE DELLE CITTA’ POLACCHE LEOPOLI E VILNA (Manifesto del 21.04.1945)

WŁOSI,
Wam wolność przynieśli Polacy,
Ci, którzy pierwsi oparli się tyranii w 1939 roku,
Ci, którzy nade wszystko cenią swobodę człowieka
i wolność Narodu.
Ci, którzy w walce o wolność i sprawiedliwość nie ustaną,
Ci, którzy w niczyją nie pójdą niewolę!
Bo walczą
O WASZĄ I NASZĄ WOLNOŚĆ
CZEŚĆ NIEŚMIERTELNEJ ITALII

DYWIZJA PIECHOTY “KRESOWA”
DYWIZJE Z POLSKICH MIAST ZE LWOWA I Z WILNA (Afisz z 21.04.1945)

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